Disturbo specifico del linguaggio

Disturbi del linguaggio



Si parla di disturbo specifico del linguaggio quando l’acquisizione delle normali abilità linguistiche risulta disturbata fin dalle prime fasi evolutive, nonostante non si evidenzino eventuali alterazioni neurologiche, né anomalie dei meccanismi fisiologici dell’eloquio, né ritardo mentale, né deficit cognitivi, e nessuna compromissione del sensorio. Spesso questo disturbo in età scolare è accompagnato anche da difficoltà nella lettura e nella scrittura che però in genere risultano essere una conseguenza appunto della scarsa padronanza del linguaggio stesso. Inoltre spesso al disturbo del linguaggio conseguono anche problematiche relazionali, dal momento che le interazioni interpersonali possono risultare complicate non solo dalla difficoltà linguistica, ma anche dal disagio emotivo che ne può derivare.
Studi recenti attestano che in alcuni casi tali disturbi risultano correlati alla presenza di micromalformazioni cerebrali non facili da diagnosticare, in altri casi invece risulta compromessa la memoria implicita del linguaggio. Nella maggior parte dei casi però non si rintraccia nessuna problematica specifica, ma di fatto si riscontra che per questi soggetti il linguaggio sembri essere troppo veloce, e la capacità di discriminare i suoni e le sillabe risulta essere estremamente carente.
Secondo il prof.Tomatis questa sorta di rallentamento in genere dipende da un difetto nella ‘lateralità uditiva’ : accade cioè che durante l’emissione vocale invece di attivarsi l’orecchio destro come normalmente succede, tenda altresì ad attivarsi l’orecchio sinistro: l’orecchio destro è l’organo direttamente collegato ai centri neurologici del linguaggio, e proprio in virtù di questa diretta connessione nervosa è il solo organo in grado di informare in tempo reale i nuclei cerebrali sullo stato della propria emissione vocale, consentendo così ai centri nervosi di modulare la corretta espressione vocale. Quando la lateralità uditiva è disorganizzata, necessariamente risulta carente anche la capacità di controllo audio-vocale e di conseguenza la padronanza del linguaggio si rivela deficitaria.
In questi casi il percorso terapeutico del Metodo Tomatis si dimostra di grande utilità : la rieducazione audio-psico-fonologica infatti interviene sia nel migliorare la capacità di analisi dei suoni sia nel ripristino di una corretta funzionalità nel processo di controllo audio-vocale.

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